Lo Stile Shotokan
Lo Shotokan è lo stile di Karate più conosciuto
nel mondo.
Esso è il più potente, dinamico e completo tra gli stili giapponesi
di Karate tanto per quel che riguarda le tecniche specifiche quanto per il
numero e la varietà dei suoi Kata. Ciò nonostante, per capire
le basi dello stile Shotokan e conoscerne la storia, bisogna andare a ritroso
nel tempo fino alle lontane origini del Karate.
La prima prova concreta di un metodo di combattimento a mani nude appare sulla
tomba del faraone Menes, il re guerriero che unificò l'Egitto e che
morì attorno al 3000 a.C.. Le immagini su di un vaso rappresentano
scene di un combattimento a mani nude in cui un karateka potrebbe riconoscervi
uno Jodan uke in shiko dachi (parata all'altezza del volto in posizione eretta
a gambe larghe).
L'imperatore Shi-Huang-Di (221-206 a.C.) venne sepolto con un'armata di 7000
statue in terracotta a grandezza naturale. Esse rappresentavano soldati e
cavalli che avrebbero dovuto proteggerlo nell'aldilà. Di particolare
interesse sono le statue degli ufficiali che, disarmati e in attitudini posturali
inequivocabili, mostrano di conoscere un metodo di combattimento molto simile
al karate.
Durante questo periodo storico e anche in seguito sul territorio cinese era
molto diffuso il brigantaggio, ragione per cui i mercanti assoldavano delle
guardie del corpo per proteggere le loro carovane. Queste particolari circostanze
portarono ad una proliferazione di guerrieri di professione (mercenari) e,
con buona approssimazione, si può ritenere che proprio in questo modo
le arti marziali ebbero la loro evoluzione nell'estremo oriente. Le isole
Ryukyu, di cui fa parte Okinawa, svolsero un ruolo importante nell'origine
del Karate. Okinawa, un tempo territorio indipendente, divenne uno stato vassallo
della Cina nel 1372 e poiché sull'isola era vietato il possesso di
ogni tipo di arma, si ebbe un'incredibile diffusione di metodi segreti di
combattimento a mani nude.
Nel 1609 le isole Ryukyu furono conquistate dal Giappone, e, ancora una volta,
tutte le armi e la pratica delle arti marziali furono messe al bando. Questa
condizione di particolare disagio permise alle tecniche di combattimento a
mani nude, o con armi improprie, di svilupparsi in maniera significativa,
raggiungendo in incredibile livello di efficienza pratica.
Gran parte della storia del Karate è giunta a noi solo attraverso la
tradizione orale, in cui sono narrate incredibili gesta dei karateka di
Okinawa.
Il termine Karate fece la sua comparsa per la prima volta nel 1772,
quando un abitante di Okinawa chiamato Sakugawa, cominciò ad insegnare
ciò che lui chiamava karate-no-sakagawa.Shotokan è il nome moderno
attribuito allo stile di Karate, che trae origine dai metodi autoctoni di
combattimento di Okinawa e che fu introdotto in Giappone nell 1922 da Gichin
Funakoshi, il "padre" del Karate moderno.
Il primo dojo di karate è costruito nel 1938 dagli allievi di Funakoshi,
che si sono tassati per molti anni a questo scopo e si appoggiano alla rete
degli ex-allievi delle loro università.
G. Funakoshi chiama questo dojo
"Shotokan" (La casa nel fruscio della pineta).
Il periodo dello Shotokan (dal 1938 al 1945), nasce il primo marzo 1938, proprio
quando il dojo Shotokan viene costruito. Esso diventa il centro dell'insegnamento
del karate di G. Funakoshi ed è frequentato da numerosi adepti fino all'inizio
della seconda guerra mondiale. Sarà distrutto dal bombardamento del marzo
1945.
Perché il nome "Shotokan"?
G. Funakoshi componeva fin da giovane delle poesie, ne calligrafava con notevole
arte.
Egli aveva scelto come pseudonimo di calligrafo
Shoto (fruscio della pineta).
II suo paese natale era infatti dominato dal castello di Shuri, che era prolungato
da colline e da monti coperti da foreste di pini. Questi formano una lunga catena
chiamata Kobisan (Monti della coda di tigre). G. Funakoshi aveva l'abitudine,
in gioventù, di passeggiarvi spesso, di giorno e anche di notte, al chiaro
di luna o sotto le stelle. Il fruscio dei pini lo accompagnava da allora. Firmando
Shoto le sue poesie calligrafate, il ricordo del canto della pineta lo riportava
ai sentimenti dell'infanzia e della giovinezza. E quando egli sceglie Shoto
come nome del suo dojo di karate, vuole ancora legare l'immagine del fruscio
della pineta alla via che segue nel karate. "Amerei proseguire la
via del karate, cosi come la vita, nella grazia della verità intrinseca
alla calma del fruscio dei pini", scrive Funakoshi.
E' nella primavera del l938 che egli affigge l'insegna "Shotokan"
(kan significa casa o dojo) davanti al suo dojo. Questo nome sarà in
seguito utilizzato per designare la sua scuola.
L'influenza di Yoshitaka nello Shotokan
Funakoshi stabilisce un sistema di "kyu" e di "dan" per
designare i gradi degli allievi ed elabora i corsi che vengono tenuti dai suoi
allievi anziani. Delega, in ogni università, la responsabilità
dell'insegnamento all'allievo anziano più avanzato nel karate e quella
del dojo Shotokan al suo terzo figlio, Yoshitaka. Il lavoro di Funakoshi consiste
nell'andare ogni giorno nelle varie università per dare consigli e per
insegnare.
Già più di una decina di università si sono affiliate
allo Shotokan. La sua scuola comincia ad allargarsi, al di fuori di Tokyo, con
il trasferimento in provincia dei suoi allievi anziani. Funakoshi effettua quindi,
di tanto in tanto, un viaggio d'insegnamento più o meno lungo. Uno dei
figli di G. Funakoshi, Yoshitaka, si è formato al karate con lo scopo
di prepararsi a succedere a suo padre alla testa dello Shotokan.
"... Il suo terzo figlio, Yoshitaka, è arrivato a Tokyo all'età
di quindici anni circa. Dapprima ha lavorato come apprendista carpentiere a
Senju, grazie alla raccomandazione di M. Yamada. Ma, pensando che questo lavoro
non gli si confacesse, M. Himotsu, all'epoca studente università di Tokyo,
lo ha invitato a studiare nel laboratorio di radiologia dell'università,
dove ha ottenuto il diploma di tecnico in radiologia... Yoshitaka ha cominciato
a praticare il karate per iniziativa di suo fratello maggiore Yoshihide, che
è arrivato a Tokyo un po' più tardi. Quest'ultimo lavorava in
una piccola bottega situata al ministero delle finanze. E' lui che ha persuaso
suo padre e suo fratello minore della necessità di formare Yoshitaka
come successore del padre, poiché questi invecchiava. Così Yoshitaka
è rientrato ad Okinawa per un soggiorno di un mese, poi ha cominciato
ad insegnare il karate-jutsu dopo aver lasciato il laboratorio di radiologia..."
(H. Otsuka).
Benché di salute cagionevole fin dall'infanzia, Yoshitaka diventa alla
fine, al prezzo di sforzi appassionati, un esperto incontestabile della propria
arte. Egli apporta al karate di suo padre parecchie modifiche, che quest'ultimo
non sempre apprezza. Yoshitaka introduce maggiore ampiezza e dinamismo nell'esecuzione
delle tecniche. Lo stile attuale dello Shotokan proviene più da Yoshitaka
che da suo padre. Ecco alcune testimonianze su questo punto e sulla personalità
di Gichin Funakoshi.
F. Takagi (nato nel 1920), ex-segretario generale della WUKO (World Union of
Karate-do Organisation): "Il Maestro Yoshitaka era incontestabilmente forte.
Una parte importante del nostro karate Shotokan proviene da lui... "G.
Funakoshi non era un karateka, per lo meno non un tecnico del karate. Per noi
era tanto un maestro di vita quanto un adepto di karate".
Fra le modifiche apportate al karate Shotokan, Yoshitaka Funakoshi prende l'iniziativa
di introdurre l'esercizio del combattimento libero nel suo insegnamento, cosa
che riesce male accetta a suo padre. Di fatto si acuisce sempre più il
divario tra i modi di praticare e di insegnare il karate del padre e quelli
del figlio, tanto dal punto di vista tecnico quanto da quello morale. Yoshitaka
e alcuni adepti dello Shotokan, nel corso di un viaggio ad Osaka, fanno un allenamento
comune con adepti di Goju-ryu (un altro stile di Karate). Essi organizzano un
incontro di combattimento libero, cosa naturale in quell'epoca, in cui la tensione
militarista era forte nelle giovani generazioni. Gli incontri tra le diverse
scuole portavano facilmente allo scontro reale; per di più non vi era
ancora alcuna regola per i combattimenti di karate. In breve, nel corso di questo
combattimento la disfatta di Yoshitaka e dei suoi amici è innegabile.
Secondo diverse testimonianze, è al ritorno da questo viaggio che Yoshitaka
prende l'iniziativa di introdurre l'esercizio del combattimento libero nell'allenamento
dello Shotokan, ed elabora tecniche e strategie per il combattimento libero.
Il suo atteggiamento di ricerca dell'efficacia nel Karate scava un fossato tra
lui e suo padre.
Ecco la testimonianza di H. Namekawa, professore di francese all'università
Nihon, che fu allievo dello Shotokan durante la guerra: "All'epoca ero
un giovane principiante inesperto, allievo del Maestro Yoshitaka Funakoshi.
Ci faceva molta paura. Era stato rimpatriato dalla Cina, probabilmente a causa
del suo stato di salute, ed era già stato colpito dalla malattia di cui
morì alcuni anni più tardi. Quando non era contento del nostro
modo di eseguire gli esercizi, ci diceva con collera: "Credete che potreste
uccidere degli uomini con queste tecniche pietose? Io ho ucciso con le mie mani
numerosi cinesi quand'ero in Cina. Non è facendo come voi che si arriva
ad uccidere". "Io avevo veramente paura, mi faceva pensare al muso
di un toro. Ma, dopo il corso, suo padre lo chiamava in un angolo e gli parlava
severamente: "Perché dici delle cose simili ai tuoi giovani allievi?
E' vergognoso. Il karate non è fatto per uccidere degli uomini, come
tu pretendi di credere". Mi ricordo del Maestro G. Funakoshi, era già
anziano ed era un persona dolce e rispettabile".
G. Funakoshi, mentre il Giappone e già in guerra con la Cina dal 1937,
scrive "I venti precetti della via del karate" .
Lo Shotokan dopo la guerra mondiale
Nel 1945 il dojo Shotokan, sette anni dopo la sua costruzione, è annientato
sotto i bombardamenti americani; Yoshitaka si ammala gravemente e nel 1947 muore.
La guerra termina, lasciando il Giappone in un disordine desolante. G. Funakoshi,
a 80 anni, ritorna a Tokyo. I suoi allievi anziani usciti da università
diverse cominciano a raggrupparsi per riformare la scuola Shotokan. Nel 1949
si costituisce la Japan Karate Association (J.K.A.) con alla testa Gichin
Funakoshi, dell'età di 81 anni. Sembra, per un momento, che l'unità
della scuola Shotokan sia stabilita. Ma, dagli inizi degli anni Cinquanta, le
divergenze di opinione sui modi di praticare e di insegnare il karate ed anche
sull'organizzazione della scuola, suscitano conflitti. Il numero dei praticanti
continua tuttavia ad aumentare di anno in anno. Le contraddizioni in seno alla
scuola scoppiano quando Gichin Funakoshi muore nel 1957, all'età di 89
anni.
Le correnti dello Shotokan
La valutazione positiva della scuola Shotokan è generalmente legata
all'aspetto dinamico dei movimenti. In effetti, l'esagerazione delle posizioni
basse e l'ampiezza dei movimenti danno la possibilità di sviluppare la
forza muscolare che è necessaria per prepararsi ad una pratica duratura.
Anche se nella realtà del combattimento non si ha bisogno di fare questo
o quel movimento, esagerandone l'ampiezza gestuale e la forza, si allena l'efficacia
al combattimento reale.
Su questo piano, lo stile di allenamento dello Shotokan è molto esigente.
Il dispendio energetico è maggiore nello Shotokan che nelle altre scuole
a causa del tipo di allenamento, cosa che costituisce il suo merito.
G. Funakoshi era contrario agli esercizi di combattimento libero fin dall'inizio
del suo insegnamento; Ebbe di tanto in tanto dei conflitti con giovani allievi
che erano tentati di misurare le proprie capacita in combattimento dopo qualche
anno di apprendistato del karate. Molti allievi cercavano di praticare il combattimento
libero in assenza di G. Funakoshi. Suo figlio Yoshitaka era tra coloro che tentavano
di elaborare delle tecniche di combattimento libero.
E' questa una delle ragioni principali delle divergenze relative alla concezione
e alle forme di pratica del karate che si sono estese in seno alla scuola Shotokan
dopo la morte di questi due maestri.
La Japan Karate Association fu formata, all'origine, da un raggruppamento di
dirigenti dei club di karate universitari, tra i quali esistevano tre correnti
importanti.
Al momento della sua scissione, una prese il sopravvento sulle altre due, che
si ritirarono. Ognuna delle tre, sviluppando le proprie particolarità,
si proclamò l'erede autentica della trasmissione di G. Funakoshi. Per
questo la scuola Shotokan non è oggi rappresentata da un solo gruppo.
Essa comprende diverse correnti, di cui le tre principali sono:
La Japan Karate Association (J.K.A.)
Il gruppo Shotokai (Associazione Shoto)
Il gruppo universitario.
La «Japan Karate Association» J.K.A.
E' principalmente diretta da ex-allievi dell'università
Takushoku.
La J.K.A. è la corrente della scuola Shotokan più conosciuta
al di fuori del Giappone. Questa corrente ha sviluppato uno stile unificato
e un sistema di competizione di kata e di combattimento. Oggi costituisce un'organizzazione
internazionale indipendente. La sua affiliazione alla "World Union Karatedo
Organisation" è spesso evocata, ma non è ancora realizzata.
Essa organizza attualmente il proprio "Campionato del mondo" con kata
e combattimenti. I kata vengono eseguiti con gesti ampi, il corpo in posizione
bassa, le gambe ben divaricate. Le variazioni di ritmo - come: rapido, lento,
con tempi di arresto - sono apprezzate. Il loro valore è riconosciuto
come base di partenza per sviluppare, attraverso grandi movimenti, la stabilità
e la potenza di cui si avrà bisogno per andare lontano nella via del
karate.
Il gruppo Shotokai
Lo Shotokai è oggi spesso considerato come una scuola indipendente dallo
Shotokan, ma all'inizio era identica. Shotokai significa "Associazione
(kai) di Shoto" e, in origine, le due denominazioni Shotokan e Shotokai
erano utilizzate dallo stesso gruppo di persone che si allenavano sotto la direzione
di G. Funakoshi. E' dopo la scissione della prima J.K.A., che le due denominazioni
cominceranno a riflettere differenze di stili. Il gruppo Shotokai è diretto
fin da quest'epoca da Shigeru Egami, uno dei migliori discepoli di G.
Funakoshi.
Questo gruppo ha conosciuto un importante sviluppo all'università Waseda,
a Tokyo, da cui proviene S. Egami. Questa Università privata, di buona
reputazione, contava anche un gruppo che faceva parte della J.K.A. Ma oggi l'università
Waseda ha il proprio stile di karate che rimane più vicino allo stile
insegnato da Gichin e Yoshitaka Funakoshi, pur includendo la partecipazione
a competizioni di combattimento. Ha quindi molti aspetti comuni con la terza
corrente.
S. Egami utilizzava le due denominazioni, Shotokai per designare il gruppo,
Shotokan per il suo dojo, come era d'altronde la logica d'origine. Lo stile
di S. Egami si è evoluto considerevolmente, e si distingue tanto da quello
di G. Funakoshi quanto da quello della J.K.A. Per questo lo Shotokan e lo Shotokai
sono diventati, nel corso della loro evoluzione, due scuole differenti. In effetti,
S. Egami ha modificato considerevolmente il karate che aveva imparato da G.
Funakoshi, rispettando pero le idee fondamentali di quest'ultimo. L'apporto
di S. Egami è variamente valutato dagli adepti dello Shotokan, alcuni
dei quali lo considerano come uno sviluppo positivo del karate di Funakoshi
ed altri come una deformazione.
I gruppi universitari
Esistono varie correnti di Shotokan nell'ambiente universitario giapponese,
giacché lo Shotokan si è sviluppato fin dall'inizio nei circoli
universitari. Ogni università mantiene la propria tradizione di Shotokan,
con un'organizzazione di ex-allievi, i più anziani dei quali conservano
il ricordo di G. Funakoshi. Tra questi gruppi, la corrente dell'Università
Keio è la più vecchia, e trasmette gli insegnamenti più
antichi di G. Funakoshi. La corrente Keio è poco conosciuta al di fuori
del Giappone. Il gruppo dell'Università Keio faceva all'inizio parte
della stessa corrente di quello dell'Università Waseda, ed entrambi si
collocano oggi al di fuori della nuova J.K.A. Ma la sua influenza non si è
estesa al di fuori di questa università. La corrente dello Shotokan-Keio
rimane poco appariscente, per quanto riguarda l'espansione verso l'esterno,
ma è solidamente organizzata attraverso la discendenza di ex-allievi
e studenti. I suoi aderenti danno molta importanza alla pratica del combattimento
in stile J.K.A.; tuttavia praticano i kata esagerandone meno le espressioni
di dinamismo. La posizione del corpo è più alta, le gambe sono
meno divaricate, i movimenti tecnici sono più piccoli, cosa che rende
questo stile meno spettacolare di quello della J.K.A. Il karate di questa università
è importante per capire l'evoluzione dello Shotokan, poiché è
la prima in cui Funakoshi ha insegnato, ed è quella che, nel corso della
sua evoluzione, ha conservato più tracce dell'insegnamento iniziale.
La situazione attuale della scuola Shotokan è perciò complessa.
Queste tre correnti costituiscono in Giappone un'unità dinamica, lo Shotokan,
con conflitti e influenze reciproci. Al di fuori del Giappone, la J.K.A. ha
conosciuto una larga espansione internazionale dagli anni Sessanta ed è
lei che rappresenta l'immagine globale dello Shotokan.
I
kata Shotokan
Cio
che meglio caratterizza una scuola di karate e l' insieme dei suoi kata.
Contrariamente ad altre scuole, che continuano a utilizzare le denominazioni
usate a Okinawa, Funakoshi ha "giapponesizzato" le denominazioni classiche,
che erano un misto di cinese e di dialetto di Okinawa. Cosi, quando lo
stesso kata e praticato nello Shotokan e in un'altra scuola, la sua
denominazione e doppia, cosa che causa spesso delle confusioni. L'insegnamento e la trasmissione del karate sono avvenuti senza utilizzare la
scrittura. Era anche generalmente proibito utilizzare la scrittura per
fissare l' insegnamento ricevuto, e questo in tutte le forme di budo. E per
questo che i kata restavano nel campo della pratica fisica con un supporto
orale. Quando c'era bisogno di scrivere il nome di un kata, per esempio per
presentare un programma di dimostrazione in onore di una delegazione dell
imperatore della Cina, erano scelti ideogrammi corrispondenti alla pronuncia
del nome dei kata. La scelta degli ideogrammi poteva dunque variare da un
momento all'altro, a condizione che si pronunciassero nello stesso modo.
Funakoshi insegno nella sua scuola i quindici kata classici
di Okinawa, ma scelse per ogni kata un'immagine rappresentativa, con
ideogrammi che corrispondessero al sistema di pronuncia del nome giapponese;
cosi la maggior parte dei kata dello Shotokan hanno un nome diverso da
quello utilizzato nelle altre scuole, dove si praticano kata della stessa
origine. La denominazione classica di Okinawa non evocava nient'altro che un
suono, ma con Funakoshi ogni nome del kata corrisponde ad una immagine
simbolica veicolata attraverso l'ideogramma e il suono.
Lo Shotokan si divide in diversi sottostili ognuno dei quali
ha delle leggere differenze che a volte si possono
ripercuotere sui kata, ma fortunatamente sono solo leggere,
quindi la forma non viene del tutto stravolta, anzi si
somigliano molto.
Le differenze
le possiamo trovare :
1) L' altezza
delle posizioni che in alcune federazioni sono leggermente piu' alte
2) La respirazione
3) Alcune particolarita' tecniche
Comunque i kata
Comuni a tutte i sottostili sono 26
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