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Stili Del Karate

 

Esistono oggi nel mondo centinaia di “stili” diversi di Karate.

Bisognerebbe prima chiedersi che cosa si intende per uno “stile” di karate: si può definire stile una interpretazione particolare di questa arte marziale che si distingua da altre per alcune caratteristiche:

 

1.  La personalità del fondatore (capo-scuola);

2.  La predilezione per certe tecniche, posizioni, esercizi caratteristici di quella scuola   e

     non di altre;

3.  L’esistenza di alcuni kata (o versioni particolari di altri kata) caratteristici di quella

     scuola;

4.  Un riconoscimento internazionale da parte di altre scuole od organizzazioni.

 

Gli stili storici del karate

 

Se si accetta l’idea che ciò che noi definiamo karate sia nato a Okinawa su influsso cinese, allora si può partire dall’identificazione di quattro “modi diversi di far karate” esistenti a Okinawa prima dell’esportazione del karate in Giappone. Queste quattro scuole sono:

 

1)      Lo Shuri-te

2)      Il Naha-te

3)      Il Tomari-te

4)      Lo Uechi-Ryu

 

Questa distinzione identifica i primi tre ‘stili’ col nome della città (o villaggio) in cui erano praticati. Il quarto si identifica invece col nome del suo fondatore, Kanbun Uechi, ed è la più giovane delle quattro scuole di Okinawa.

Una classificazione alternativa (in parte dovuta al Maestro Funakoshi) distingue lo Shorin-ryu  (praticato a Shuri) dallo Shorei-ryu (il karate di Naha) ma è secondo me più imprecisa e fuorviante.

 

 Lo Shuri-te.

 

La fondazione dello Shuri-te viene tradizionalmente attribuita a Sokon Matsumura (1809?-1899), il primo dei tre grandi maestri collettivamente indicati come Chuko no so (i rifondatori). Soken Matsumura crebbe nel villaggio di Yamagawa nella provincia di Shuri. Era un guerriero e passò più di quattro anni a studiare arti marziali presso il Maestro Sakugawa. Fu reclutato al servizio della famiglia reale di Okinawa e divenne il primo istruttore di arti marziali per il Re ed anche il capo delle guardie del corpo. Durante questo periodo passò molto tempo in Cina allenandosi alle arti marziali Cinesi. Nel riconoscere le sue capacità, il Re di Okinawa gli assegnò il titolo di "Bushi" che significa "Guerriero". Così il Guerriero Matsumura creò lo stile di Karate Shorin Ryu dal quale, più tardi, nacquero gli stili Shotokan Ryu, Kobayashi Ryu e Shito Ryu.

Matsumura ebbe una lunga serie di allievi, tra i quali emersero Anko Asato (1828-1914) e Yasutsune Anko Itosu (1831-1915), noti entrambi per essere stati a loro volta i maestri di Gichin Funakoshi. Nel 1908, grazie all’infaticabile opera di Itosu, il karate entrò nel curriculum scolastico degli studenti di Okinawa, perdendo così le precedenti caratteristiche di segretezza note col principio di Isshi-soden (la trasmissione completa delle tecniche di uno stile avveniva solo tra il maestro e un allievo).

Sarebbe stato sempre Itosu ad estrapolare da alcuni kata superiori i 5 Pinan (poi ribattezzati Heian da Funakoshi all’epoca delle tensioni tra Cina e Giappone).

Un altro allievo di Itosu, Kenwa Mabuni, avrebbe successivamente fuso i principi dello Shuri-te con le tecniche del Naha-te dando vita ad un nuovo stile, lo Shito Ryu, il cui nome deriva dalla prima sillaba dei nomi dei maestri Shigaonna (o Higaonna) e Itosu.

Lo Shuri-te (e gli stili da esso derivati) è caratterizzato da posizioni lunghe, tecniche ampie e veloci,  respirazione naturale. Un kata tipico dello Shuri-te è Kushanku (il Kanku-dai dello Shotokan).

 

Il Naha-te.

 

Fondatore del Naha-te è Kanryo Higaonna (1853-1915), il secondo dei tre grandi Chuko no so. Tra i suoi allievi più importanti, Chojun Miyagi, che modificò sensibilmente l’insegnamento del suo maestro e diede un nuovo nome allo stile, Goju-ryu (scuola della forza e della cedevolezza). Miyagi modificò anche il kata respiratorio insegnato da Higaonna, Sanchin, abbreviandolo e inserendo i passi all’indietro. Miyagi seguì Funakoshi sul continente nipponico contribuendo all’espansione della propria scuola, ma anche alla sua diaspora: il goju di Okinawa è oggi sensibilmente diverso dal goju continentale, a sua volta diviso in varie scuole.

Caratteristiche fondamentali del naha-te sono le posizioni di sanchindachi e shikodachi e la respirazione ibuki, rumorosa simile a quella dello yoga. Grande enfasi è attribuita alla forza fisica e all’esecuzione di kata isometrici (Sanchin, Tensho).

 

Il Tomari-te.

 

Questo stile fu sviluppato lontano dallo Shuri-Te e venne praticato nei dintorni del villaggio Tomari vicino alla provincia di Shuri. La differenza tra i due stili è minima. Molti visitatori cinesi della zona di Tomari non visitarono mai la provincia di Shuri, così non influenzarono lo Shuri-Te, ma nel tempo, iniziarono fruttuosi scambi di idee e Kata. Molti Kata divennerò parte di entrambi gli stili, come, d'altronde, ce ne sono molti che sono unici del Tomari-Te che sono Wansu, Rohai e Wankan. Inoltre, sebbene non sono ancora note le origini di Ananku, è opinione comune che Chotoku Kyan importò questo Kata da Taiwan. Va ricordato che ce ne sono anche alcuni che sono andati perduti.
Lo stile Tomari-Te iniziò comunque a partire dal Karate di Sakugawa, infatti, il primo Kata utilizzato era una versione di Kusanku. Le influenze del sud della Cina (Chinto) e gli studenti del Maestro Makabe Chokin (che allenò i primi insegnanti di questo stile) aumentarono il numero di Kata usati dalla scuola Tomari-Te. I Kata Wansu, Rohai e Wankan sembrano essere esistiti unicamente nel sistema Tomari-Te circa fino alla fine del XIX secolo, quando, Yasutsune Itosu sviluppo le versioni Shodan, Nidan, e Sandan del Kata Rohai. Uno degli ultimi Maestri del Tomari-Te fu Shoshin Nagamine: il suo stile Matsubayashi Ryu include molte delle versioni Tomari-Te dei Kata Shuri-Te tanto quanto i Kata Tomari-Te: Pinan (tutti quanti), Wankan, Ananku, Gojushiho, Rohai, Wanshu, Passai, Naihanchi, Kusanku e Chinto.

La fondazione di questa terza scuola è attribuita a due maestri poco noti in Occidente, Karyu Uku e Kishin Teruya, entrambi insegnanti di Kosaku Matsumora soprannominato Bushi (guerriero), che diede il maggior impulso alla scuola, e che la tradizione considera di dignità uguale a quella dei due “saggi” nominati in precedenza. Il Tomari-te non conobbe tuttavia un’espansione simile a quella delle prime due scuole, non venne esportato nel Giappone continentale, e la sua influenza è riconoscibile soprattutto nell’opera di Choki Motobu e del suo allievo Shoshin Nagamine, fondatore del Matsubayashi-ryu. Il tomari-te è caratterizzato da movimenti e respirazione naturali, mentre i suoi kata (Rohai, Wankan e Wanshu) spiccano per originalità ed escono da schemi ripetitivi e prevedibili.

 

Lo Uechi-ryu.

 

Kanbun Uechi, il fondatore dello stile omonimo (1877-1948) apprese quest’arte in Cina all’età di 20 anni quando divenne allievo di Shushiwa, caposcuola del Nanpa Shorin-ken cinese. Ritornato in patria, Uechi si stabilì a Wakayama, in Giappone, dove fondò Il Tode-jitsu, che nel 1940 fu ribattezzato Uechi-ryu.

Il suo insegnamento era basato sul principio della durezza; era proibito assistere agli allenamenti, riservati comunque a pochi allievi selezionati e presentati al maestro da un garante. Lo stile tecnico dello Uechi-ryu è basato sui tre kata insegnanti direttamente da Shushiwa: sanchin, seisan e sanseiru. Dopo la guerra furono introdotti cinque nuovi kata per completare il repertorio dello stile. Lo stile è basato sui principi offensivi e difensivi di tre creature: il drago, la tigre e la gru.

Nella pratica lo uechi-ryu e’ strettamente imparentato con il naha-te e col goju-ryu.

 

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