Questo metodo non necessita di grandi spazi per la
pratica, né di protezioni particolari per i
praticanti. I due partners, con le braccia a
contatto, cercano di sviluppare una particolare
sensibilità della pelle, chiamata "Ting jin",
attraverso la pratica di azioni come spingere,
tirare, attaccare le articolazioni, o proiettare. Al
fine di sviluppare questa sensibilità, che consente
di prevedere in anticipo le mosse dell'avversario, è
essenziale raggiungere un buon livello di
rilassamento. Se si è tesi o rigidi più del partner,
questi percepirà chiaramente il momento esatto in
cui intendiamo emettere la nostra energia offensiva,
nonché l'uso che intendiamo farne, e a quel punto
sarà facile per lui neutralizzare il nostro attacco,
usando la nostra stessa forza contro di noi. Un
famoso detto dice: "usare 150 grammi di forza per
battere 400 chili".
Infatti, i due avversari
cercano di squilibrarsi l'un l'altro non di forza
ma, mantenendo continuamente il contatto con
avambracci e mani, rispondono alle spinte
dell'avversario cedendo fino a che uno dei due sente
l'altro in uno stato di equilibrio precario ed
applica il minimo sforzo per squilibrarlo.
L'esercizio deve però essere più correttamente
interpretato in senso positivo, cioè come una
ricerca di equilibrio reciproco nel quale i due
atleti modificano in modo complementare il proprio
stato di yin-yang in un continuo movimento
oscillatorio.
Finalità dell'esercizio non è, quindi, "vincere"
ma sviluppare coordinamento, fermezza, morbidezza e
capacità di "sentire" l'energia dell'avversario per
meglio utilizzate la propria. L'applicazione delle
tecniche apprese, affinate e praticate con il tui
shou alla difesa personale è ovvia ed immediata.
Con il tui shou si impara, inoltre, come
applicare l'energia
a spirale e come utilizzare l'energia
dell'avversario per batterlo. Ricordiamo comunque
che il Tui Shou non è combattimento ma solo un
esercizio per sviluppare sensibilità.